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OPINIONI DI UN PENNELLO

Trovarsi davanti ad un dipinto o, più in generale, trovarsi di fronte ad
una qualsiasi 
opera d’arte, produce normalmente due tipi di reazione:
quella di assoluto (anche se malcelato) disinteresse; oppure quella
(benché accada molto più raramente) di ricevere la sensazione
di osservare qualcosa che ci riguardi molto da vicino.

Già, proprio così, guardiamo qualcosa che ci riguarda, come di fronte
ad uno specchio.

Lì dentro ci troviamo elementi che, in qualche modo, appartengono
alla nostra "storia”. Pure se non sempre ne riusciamo a decodificare
gli aspetti in modo cosciente.
Questo perché la "storia” di ognuno di noi contiene inevitabilmente
emozioni, condizioni, pulsioni e opinioni condivise con altri, pure se
diversi per cultura, ceto, età e sensibilità.
E sarà forse per questa ragione che, sia pure senza averne
premeditata consapevolezza, il percorso artistico di Frattaioli è sempre
stato determinato dalla volontà di raccontare "storie”.
Ripercorrendo - col pennello sulla tela - le vicende, gli stati d’animo,
i pregiudizi, le convinzioni, i dolori, le elucubrazioni, le ossessioni
e le riflessioni del suo essere umano.

Già, il protagonista è proprio il pennello, e lo è per una ragione di verità
"tecnica”: Frattaioli, nella quasi totalità del suo lavoro, non parte da
un disegno prima di dipingere, ossia non "studia” preventivamente
i contenuti del dipinto, ma lascia al pennello "autonomia” nel suo
percorso dalla tavolozza alla tela.
"Mi annoierebbe – sostiene – dipingere una storia di cui conosco già
l’epilogo. E’ più eccitante scoprire momento dopo momento quello che
dalla mia ragione, e dal mio inconscio, si trasferisce sul quadro
attraverso i pennelli
”.

Di certo non è unico questo modo di interpretare la pittura, non sono
pochi gli artisti che agiscono in modo istintivo nel deporre il colore,
tuttavia ciò è comune a pittori che propongono forme astratte.
Nel caso di Frattaioli invece, dove l’aspetto "figurativo” è parte essenziale
del suo lavoro, esiste una discreta dose di originalità: si può parlare
di una felice congiunzione tra istinto e razionalità.

Demetrio Zurk

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